A San Severo, la scuola riparte con 1310 studenti in classe. Iacovino: “Clima sereno”
"Dispersione scolastica nella norma. Eccezionale lavoro dei Dirigenti scolastici”
San Severo, 15 settembre 2020. A sei mesi dal #lockdown, è tutto sommato sereno e tranquillo il ritorno in classe a San Severo per 1310 studenti delle scuole paritarie e pubbliche dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado.
Per l’Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Celeste Iacovino, sentiti alcuni Dirigenti scolastici e rappresentanti dei genitori, la situazione è del tutto normale.
“Due scuole paritarie, l’asilo Trotta e l’Istituto Suore Sacramentine, che da poco ha inaugurato una sezione di prima media, avevano già aperto nel periodo estivo, seguendo le direttive nazionali relative alla misurazione della febbre, ingressi ed uscite separate, e la gestione dei bambini in gruppi di un certo numero. Eppure – spiega Iacovino -, già in quella situazione i bambini hanno potuto convivere con una situazione di normalità. E si è ripetuta in questi giorni con alcune precauzioni aggiuntive. In quanto – puntualizza l’avvocato -, mentre il protocollo del Ministero prevede la misurazione della temperatura da parte della famiglia, entrambi gli Istituti intervengono con la stessa procedura in via precauzionale sia sui bambini che sui genitori se superano la soglia o del giardino o della scuola”.
“Dal punto di vista dei bambini – prosegue l’Assessore -, la situazione può definirsi serena e vissuta quasi come un gioco. Studenti e studentesse sono chiaramente tutti mascherinati con dispositivi forniti gratuitamente dal Ministero”, almeno per quanto riguarda la prima fornitura. Per le successive erogazioni, le spese dovrebbero essere a carico delle famiglie. “Le nuove regole non hanno alterato la vita quotidiana dei bambini che, secondo quanto riferisce il personale dirigente, sono gli stessi e identici di prima. Del resto a quella età penso sia difficile capire quali siano gli attuali rischi. Gli studenti e le studentesse in realtà sentivano il bisogno di tornare con i loro compagni di banco, perché – aggiunge – è quella l’occasione migliore per incontrarsi”.
In ordine alle procedure di igienizzazione e sanificazione degli spazi, la competenza per la programmazione e gestione resta a capo della dirigenza scolastica che agisce seguendo i protocolli ministeriali. Il Ministero sostiene le spese sostenute per le operazioni. Spettano invece al Comune gli oneri relativi alla sanificazione degli istituti sedi di seggi elettorali per tutte le fasi delle procedure elettorali.
Relativamente alle misure di distanziamento, numerosi sono stati gli incontri con i dirigenti e con i loro responsabili della sicurezza scolastica al fine di valutare gli interventi di adeguamento necessari da effettuare sui plessi di specifica competenza comunale. Vale a dire, “quelli dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di I grado. Il Comune di San Severo – evidenzia l’Assessore – è risultato beneficiario di un finanziamento di oltre 300 mila euro destinato ad opere strutturali per il distanziamento e in parte, circa 70 mila euro, investito nell’acquisto di arredi necessari in questa situazione di emergenza, diversi da banchi e sedie. Su indicazioni dei tecnici – prosegue -, sono stati intercettati i minimi interventi strutturali da effettuare per assicurare il collocamento giusto degli studenti. Come per esempio, interventi di abbattimento di alcuni tramezzi e di adeguamento di alcuni locali che in fase di pre-emergenza non ospitavano i gruppi classe”.
Proseguono intanto le attività per l’esecuzione di lavori importanti sulla scuola primaria De Amicis, Scuola Palmieri, Scuola Andrea Pazienza, Scuola Via de Palma 2 insieme alla programmazione degli interventi strutturali dedicati all’Istituto per l’infanzia Caracalla, cui si aggiungono le importanti opere di edilizia scolastica sulle scuole di Via Ergizio , di Via don Minzoni e la San Giovanni Bosco, Istituto che finalmente ritornerà ad avere una struttura in zona via Don Minzoni, mancante da ben otto anni. Esiste inoltre un’altra problematica da non sottovalutare – continua Iacovino – che riguarda la gestione delle entrate e delle uscite dei bambini. Il corpo di Polizia municipale è impegnato in questi giorni in sopralluoghi e attente ricognizioni per un’ordinata mobilità da gestire in tutta sicurezza. Gli istituti più a rischio infatti sono quelli che insistono in aree ad alta intensità di traffico per il passaggio di mezzi pesanti soprattutto in coincidenza di vendemmia e raccolta delle olive”.
Ma quanto sono affollate le classi? “Non si registrerebbero significativi problemi di classi superaffollate a San Severo – sostiene l’Assessore -. Malgrado ciò, sono stati sacrificati alcuni laboratori, insieme ad un corpo di progettualità ancora in corso.
“Speriamo inoltre – continua Iacovino – di poter riprendere presto alcuni progetti organizzati dall’Amministrazione comunale ed interrotti a causa dell’emergenza. Penso a programmi obiettivo sulla sostenibilità come ‘Plastic free‘, alle iniziative di educazione alimentare, fino al concorso ‘Costituzione Diritto Vivo’. Progetto giunto alla quarta edizione, attualmente sospeso. Un’iniziativa che continua ad entusiasmare e includere tutta la comunità scolastica, coinvolgendo classi d’età dai 5 fino ai 19 anni impegnate su diversi temi da sviluppare attraverso un elaborato, un disegno, o un lavoro multimediale”.
Maturità al Pestalozzi ‘che passione’, tra atti vandalici e furti informatici. “Questa amministrazione – ricorda con amarezza l’avvocato – è intervenuta in una situazione di emergenza con l’acquisto e poi la consegna in comodato d’uso di dispositivi informatici a beneficio di giovani studenti e studentesse privi di mezzi per l’acquisto, quando la scuola, a causa dei ripetuti furti subiti, non aveva la possibilità di soddisfare immediatamente tutte le richieste pervenute nonostante il finanziamento ministeriale”.
I numerosi eventi criminosi registrati spinsero la Giunta Comunale, dopo una specifica ricognizione presso tutti gli istituti scolastici del territorio di ogni ordine e grado per verificare se ci fosse la disponibilità di dispositivi digitali da dare in comodato agli studenti del Pestalozzi, ad acquistare alcuni computer per garantire l’espletamento della Didattica a distanza (DAD) e il fondamentale diritto alla studio. Ad eccezione del Liceo E. Pestalozzi, infatti, in quei mesi tutti gli istituti avevano potuto soddisfare le richieste degli studenti in quanto già attrezzati di aule informatiche e dispositivi per la DAD.“Il Comune – spiega Iacovino – è intervenuto in via d’eccezione a favore delle famiglie sanseveresi bisognose per garantire appieno ai propri studenti l’esercizio del diritto allo studio . E’ vero che l’esame è stato fatto in presenza, però i ragazzi avevano bisogno di studiare, prepararsi, e sentirsi con i propri docenti. Non era possibile più continuare a fare lezione con i cellulari. Perché gli studenti, senza attrezzature idonee, utilizzavano i cellulari dei genitori per collegarsi.
Va dato merito all’azione tempestiva di screening della situazione e gestione delle piattaforme informatiche da parte del corpo dirigente e docente. Posso assicurare che non è semplice insegnare in queste condizioni con bambini dai 3 ai 6 anni e dai 6 ai 12. Ma è stato fatto. In alcune scuole sono state installate anche delle telecamere in aula per consentire una didattica mista.
L’auspicio comune è che si vada comunque tutti in presenza. In ogni caso, occorre continuare ad impegnarsi per mantenere tutte le precauzioni imposte, perché se ci sono, vuol dire che comunque un piccolo rischio c’è. La provincia di Foggia al momento è la seconda in Puglia per esposizione alla presenza di contagi, e in caso di focolai, le scuole applicano un protocollo che isoli in aree attrezzate riservate i casi sospetti seguendo le specifiche indicazioni contenute nei protocolli ministeriali. Attualmente la situazione geografica ha facilitato la Puglia. Ma andrebbe valutata positivamente la risposta ricevuta sia a livello regionale che locale”.
Fenomeno dell’abbandono scolastico. Secondo i dati e le informazioni raccolte dall’Assessore, il livello di abbandono scolastico a San Severo è pressoché “identico ai periodi pre-emergenza. La Didattica a distanza in questa direzione – aggiunge – ha facilitato percorsi di inclusione e recupero a beneficio di studenti in difficoltà”. La situazione resta comunque critica in tutto il Mezzogiorno. Stando all’ultimo rapporto Istat sui “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali”, la quota di 18-24enni che possiede al più un titolo secondario inferiore ed è già fuori dal sistema di istruzione e formazione è uno degli indicatori della Strategia Europa2020. Rispetto a un benchmark europeo fissato al 10%, nel 2019, nonostante il valore in Italia scenda al 13,5% (per un totale di 561 mila giovani), la percentuale di abbandono precoce scolastico (Early Leavers from Education and Training – ELET) resta sopra al valore benchmark, quasi raggiunto in media dall’Ue28, dal Regno Unito e dalla Germania e già superato da diversi anni in Francia. I divari territoriali rispetto al fenomeno degli ELET, si legge ancora nel documento curato dall’Istituto di statistica nazionale, sono molto ampi e persistenti. L’abbandono degli studi prima del completamento del sistema secondario superiore o della formazione professionale è del 18,2% nel Mezzogiorno (-0,6 punti), 10,5% nel Nord (-1,6 punti) e 10,9% nel Centro (+0,2 punti). Alla più elevata incidenza di giovani che abbandonano precocemente gli studi, nel Mezzogiorno si associa il più basso tasso di occupazione degli stessi (22,7%).
(A cura di Ines Macchiarola – ines.macchiarola@pecgiornalisti.it)