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(video) IL CANZONIERE DI SAN SEVERO, UN PICCOLO MONDO ANTICO CHE CANTA IL SUD
Era il 2007 quando usciva il primo volume de Il Canzoniere di San Severo, la raccolta di canzoni di Nazario Tartaglione che negli anni ha cantato la Città dei Campanili e, attraverso le sue vicende, la cultura meridionale.
“Il meridione d’Italia è una sola grande anima. Figlio della mai rinnegata Napoli capitale, nonostante il passare dei secoli mantiene viva la sua unità culturale, storica e paesaggistica, che ne fa un corpus sociale e spirituale irripetibile. E’ a questo mondo carico di antichità ed echi ancestrali che mi sono rifatto per scrivere le canzoni de Il Canzoniere di San Severo” spiega Tartaglione, autore di uno dei progetti di canzoni popolari e d’autore tra i più innovativi del territorio.
Una raccolta che a distanza di oltre dieci anni dalla sua nascita continua a conquistare il pubblico attraverso spettacoli ma soprattutto attraverso gli ascolti sul web, permettendo anche a chi è lontano geograficamente di rientrare in contatto con le atmosfere della propria terra, grazie alle melodie e ai versi dei brani.
Quello che ha spinto la scrittura delle canzoni in dialetto è stato il fascino della Lingua Madre, che nelle canzoni diventa dialetto artistico, il suo vibrare mediterraneo e insieme la sua antichità. Un codice capace di custodire mondi e suscitare immaginari di epoche lontane, atmosfere in cui perdersi: un pò come sogni lucidi, che graffiano, coinvolgono e accendono la creatività.
Costituito da sei volumi usciti tra il 2007 e il 2014, Il Canzoniere di San Severo insieme all’intera produzione dialettale del cantautore sanseverese, ha innanzitutto dimostrato come la lingua cittadina sia molto musicale e abbia un buon potenziale poetico e narrativo – fattori su cui nessuno avrebbe mai scommesso.
Si aggiunge il gradimento e l’affetto del pubblico che si è raccolto negli anni intorno alle canzoni, facendole proprie, portandole in famiglia, nelle scuole, nelle piazze, nelle associazioni culturali ed anche sui treni e nelle città in cui è emigrato.
I temi trattati nei circa cento brani che costituiscono il progetto sono diversi, come le sonorità toccate. Si canta la civiltà contadina e la sua rimpianta cultura popolare, la storia come l’attualità e il mediterraneo, senza rinunciare all’ironia e all’umorismo.
Caratteristici del repertorio i brani in stile antico: serenate, ninne nanne, canti cavallereschi e del lavoro che ripropongono idealmente atmosfere di secoli passati ma sempre presenti. Proprio come accade camminando nel centro storico in cui barocco e medioevo si incontrano nelle architetture di vie, chiese e palazzi d’epoca.
Abum dell’autore affini e complementari ai volumi de Il Canzoniere di San Severo sono Tribù, Nomade mediterraneo, Terra, Folk – Dall’America al Mediterraneo e Musica Sud.
L’obiettivo auspicabile è quello di porre le basi per una prossima tradizione sanseverese nella canzone e nel cantautorato, capace di interagire con quella meridionale – il Gargano e la Napoli d’autore sullo sfondo.
Per approfondimenti visitare la pagina facebook https://www.facebook.com/il.c.severo
Di seguito il video del brano Sope ai viche – Sopra ai vicoli.