La popolazione stremata dalla miseria, dalle malattie, dalla fame, ricorre a mille espedienti per sopravvivere. La disperazione porta ad occupazioni di terre e a compiere numerosi furti nelle campagne.. Il 15 e il 16 luglio del 1946 San Severo fu teatro di scontri violentissimi tra i militanti del movimento denominato “L’UOMO QUALUNQUE”e militanti del sindacato. L’Uomo Qualunque in accordo con alcuni agrari assumeva la manodopera non tenendo in alcun conto le regole contenute nella Commissione Comunale Paritetica per l’avviamento al lavoro. Di fronte all’ennesima mancanza di rispetto delle regole del collocamento si innescò una rissa tra disoccupati e si verificarono scontri violenti in città con numerosi feriti. Il Governo si distinse per la brutale repressione dei tumulti inviando numerose forze dell’ordine. Sostiene l’on.MICHELE GALANTE che<<… le tensioni registratesi a San Severo non erano un fatto isolato. Per effetto della pesante situazione economica e della mancanza di lavoro le lotte bracciantili si andavano estendendo a macchia d’olio in tutta la Puglia, per richiedere o l’assegnazione di terre incolte e mal coltivate o l’imponibile di manodopera attraverso il principio del collocamento democratico>>