ARMANDO PERNA, ANCORA CON L’AUTORE ED I SUOI OMAGGI ALLA CITTA’ NATALE, IN DUE POESIE ASSAI SIGNIFICATIVE
Il rapporto tra storia ed arte è da sempre molto stretto e testimoniato dalle tante opere che nel mondo celebrano la memoria dei popoli, la spiritualità e la bellezza dei luoghi, fino a cristallizzare il senso profondo delle proprie radici. E’ in quest’ottica che si sviluppa l’opera in versi del Maestro Armando Perna, ad affiancare quella infaticabile di storico. Si ripropongono qui, dunque, due tra le composizioni dell’autore di “San Severo Genealogia di una Comunità”, selezionate e presentate dallo stesso, rinnovato omaggio alla propria terra.
La prima poesia, “Alla mia città”, è un acrostico , cioè una poesia a chiave; leggendo infatti la prima lettera di ogni verso, dall’alto in basso ed in ognuna della quattro strofe, viene esaltato per ben quattro volte il nome della città.
Alla mia Città
Acrostico I
Salve, salve Amata terra Natia
Su te Espressa sia
Vivida luce Eterna.
Rifugio, lavoro e pace
Ognuno abbia sempre in te.
II
Su colle insensibile,
A trar genti nuove,
Nascesti alla storia.
Solitaria nel piano
Energie umane
Vigorose e sane
Estraesti dall’irta selva dintorno;
Ristoro desti Ognor a chi s’adunò in te.
III
Senza sudore
Aspro l’impegno,
Natura nulla ti die’.
Stirpi sovrapposte a stirpi
Erigesti ne’ secoli incalzanti
Veloci; monumento Eterno d’amalgama
Radiosa del Dauno col Romano
Oggi il tuo popolo è.
IV Stenditi tranquilla
All’ombra dei campanili svettanti:
Noi fidiamo in te.
Silente e tenace,
Ebbra dei bacchici
Vapori d’autunno, te a dominio
Ergesti della granifera bassura
Romita e solatia,
Ora, come allora, bruciata d’arsura.
Armando Perna
Nella seconda composizione “Campanili della mia città”, viene proposta una rivisitazione guidata delle quattro più antiche chiese della città ed attraverso la loro storia viene rivissuta, a ritroso, la storia di San Severo, a partire dalla chiesa di San Severino proseguendo poi per San Nicola, San Giovanni e finendo a Santa Maria.
Quando per la prima volta questa poesia venne letta al Preside Nino Casiglio egli ebbe a congratularsi con l’Autore, dicendo:“Non avrei mai immaginato di rivivere la storia della Città, ripercorrendo di tappa in tappa, la Storia delle quattro più antiche parrocchie. Congratulazioni”!
L’opera di Armando Perna è un’elevazione costante di un monumento storico – letterario alla sua Città; non esistono solo i monumenti di pietra o di bronzo! E tutto ciò ad opera di uno solo dei suoi figli.
Campanili della mia città
Campanili della mia città, tanti!
Pinnacoli al ciel svettanti,
Nei cor testimoni di fede
che mai non cede,
degli antichi padri narrate
ansie al Nume confidate
nel sommesso bisbigliar di parole cocenti,
un farfugliar stento;
tra smoccolar di ceri,
fiori, incensi e veli neri.
Alla vostra ombra son cresciuto
scalzo, e uomo son venuto.
Socchiudo gli occhi e vedo
Adenolfo nel sacro arredo
officiar in San Severino
in San Nicola vicino
tumultuar sento e dolo
contro l’imperial baiolo.
All’ara di San Giovanni,
in confuso tornear di anni,
a Calcante indovino,
prostrasi il daunio ovino.
Sull’altar di Santa Maria,
orrida fucileria
vite estingue e sangue a fiotti
versa, a man de’ sanculotti.
Campanili, testimoni
di duol e di aspirazioni,
simboli del popolo tutto,
che mai uno sia distrutto!
Armando Perna
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