GLI ALUNNI DELLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DELLE SUORE SACRAMENTINE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulledonne, la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Paritario Suore Sacramentine di Bergamo accoglie la mamma Antonietta e la sorella Rosa Pia della vittima Giovanna Tanese, ragazza di 15 anni di Lucera uccisa a coltellate dal fidanzato il 23 Aprile 2005. Accompagnate dall’educatrice Carmela Pulzella e dalla prof.ssa Rita Rosa Trincucciincontrano gli alunni, che profondamente coinvolti nel racconto, mostrano vicinanza e affetto omaggiandole con il fiore del rispetto.Emozionante e toccante il discorso della sorella della vittima che aveva solo 2 anni quando perse Giovanna: “Giovanna era una vostra coetanea, amava la vita, amava i colori, amava le farfalle e nonostante la sua giovane età immaginava e fantasticava su quello che sarebbe stato il suo futuro. Vedeva in tutti del buono come se il male non esistesse. Un giorno si invaghì di un ragazzo all’apparenza gentile, educato, il classico bravo ragazzo! Lui era follemente innamorato, ma questo amore a poco a poco si trasformò in possesso: mia sorella non poteva truccarsi e uscire con le amiche. Però a Giovanna inizialmente sembravano solo semplici gesti di gelosia. Finché un giorno si accese in lei un campanellino d’allarme e lo lasciò. Lui non accettò, ribadendo quanto fosse solo sua. Il 22 Aprile con l’intenzione di contattarla per imporle di tornare insieme, si fece avanti per strada, chiese un ultimo chiarimento e all’evidente rifiuto scattò un’ira che non lasciò scampo alla vita di mia sorella, la uccise. Alle 5 di mattina del 23 AprileGiovanna diventò un angelo o forse una farfalla, che lei amava molto. Io e la mia famiglia non abbiamo mai smesso di lottare, anche se a noi non è stata fatta giustizia, continuiamo a credere che qualcosa un giorno possa cambiare. Per ogni donna che muore per noi è come se morisse per una seconda volta Giovanna. Nel nostro piccolo cerchiamo di aiutare tutte coloro che subiscono violenze e non trovano il coraggio di denunciare o non trovano la forza di uscirne … ogni giorno cerchiamo di salvare una piccola Giovanna. Non restiamo in silenzio, perché mia sorella l’ha fatto e non c’è più! A voi uomini chiedo di amare le vostre donne in modo incondizionato ma sano, l’amore è libertà, impariamo ad accettare un rifiuto. Sono sicura che ora mia sorella vi stia gridando aiuto, aiuto nel cambiare le cose e far sì che ogni figlia possa tornare a casa dalla propria mamma come tanto avrebbe voluto Giovanna. Purtroppo lei da quel tunnel non ne è più uscita, noi facciamo in modo di trovarci quella immensa luce in fondo!”. Dopo quasi vent’anni dal femminicidio della giovanissima Giovanna Tanese, le donne che subiscono abusi e maltrattamenti di genere sono in costante aumento, lo dimostra un recente fatto di cronaca l’omicidio della signora Celeste Palmieri, che ha colpito la nostra città. Ancora una volta, tutto questo ci fa riflettere sull’importanza dell’educazione alla non violenza necessaria nelle scuole sin dalla tenera età, lavorando sulla creazione di relazione positive e paritarie. Abituare bambini, bambine, adolescenti all’empatia, al rispetto, alla condivisione e all’ascolto favorisce la capacità di stare in una relazione in cui la forza personale non si esprime nel dominio dell’altro.
La docente di italiano e le classi prima, seconda, terza della scuola secondaria di primo grado delle Suore Sacramentine di Bergamo.