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PRIMAVERA DI BELLEZZA, IL ROMANZO BREVE DI MARIA TERESA SAVINO – UN VIAGGIO NELLA VITA OLTRE LA GUERRA

Si intitola PRIMAVERA DI BELLEZZA il romanzo breve di Maria Teresa Savino, poetessa sanseverese autrice di indimenticate sillogi, racconti e saggi, uscito per i tipi della BESA EDITRICE.
Con una prosa fluida e carica di immagini, Maria Teresa Savino porta il lettore per mano nell’Italia del fascismo e della guerra, tra le vicende di Lia, una ragazza pugliese che, nonostante le devastanti conseguenze del conflitto bellico coltiva sempre la fiducia nella vita e nel futuro.
Ricco di personaggi che si muovono in diverse città e su un asse temporale mutevole, l’opera realizza un’armoiniosa fusione di realtà ed invenzione, ricordo e fantasia, come spiega l’autrice nell’intervista che segue
Ringraziandola per la disponibilità, le chiedo subito: “Come nasce l’idea di questo romanzo?”.
Ho sempre scritto prose, oltre che poesie: saggi, riflessioni varie, racconti e mi è piaciuto anche esprimermi commentando scritti altrui. Questa mia ultima esperienza di scrittura, è nata dall’idea di raccontare una storia che, in qualche modo, aveva attinenza con la mia vita di bimba, eventi di quel tempo lontano, di cui conservavo qualche ricordo, in seguito vivificato dal parlarne dei miei familiari. Avevo scritto dei racconti da riunire in una raccolta di prossima pubblicazione e pensavo di aggiungerne un altro, elaborato su alcuni di quei ricordi. Scrivendone, però, la mia mente mi suggeriva di continuare nel riportarli, aggiungendo altri accadimenti che man mano affioravano, suggerendo la loro presenza nel racconto. Ecco che, quasi senza rendermene conto, tutto si andava arricchendo di particolari, prendeva sempre più spazio, convincendomi a scrivere ancora, tenendo conto che gli eventi da raccontare avevano una loro conseguenzialità e che sarebbe stato opportuno ristrutturare il tutto in un procedere più ampio e quanto più esplicativo possibile, con un inizio ed una conclusione. Avrei potuto scrivere ancora tanto in quelle pagine intermedie, ma io ho sempre amato la scrittura “breve e compendiosa” per cui ho preferito che il racconto iniziale diventasse sì un romanzo, ma breve pur se intenso.
Quanto del suo tratto poetico vi è contenuto?
Penso che qualcosa di poetico emerga qua e là, specie nelle descrizioni dei vari paesaggi naturali presenti nel romanzo, anche se mi sono premurata di adottare una scrittura che fosse il più possibile sobria, quanto a voli pindarici.
Lei ha vissuto diversi periodi storici e quindi diverse società. Cosa può insegnare la società descritta nel romanzo alla nostra? Quali le analogie e quali le differenze?
Questa che è una domanda cui è difficile rispondere. Certo!…Personalmente, ho avuto esperienza di importanti rivolgimenti sociali positivi e negativi, problematici sui vari fronti del vivere comune. Molti dei valori che quelli della mia generazione erano avvezzi a rispettare, nel tempo, sono stati trascurati ed, infine, si sono perduti in nome di una sbandierata modernità. Attualmente, viviamo in contesti sociali abbastanza contraddittori e si spera che qualche modifica in bene sia presto ritenuta indispensabile da attuare. I giovani sono da tener presenti in questa sicura necessità di bonifica culturale e civile che, soprattutto, contempli i valori fondamentali della vita e il rispetto dell’ambiente, oggi e da troppo tempo, abbastanza, bistrattato.
Un elemento che colpisce di questo romanzo è la vita che va avanti nonostante la guerra…
Infatti, in questo atteggiamento positivo va vista la differenza. La Seconda Guerra Mondiale, come tutte le guerre, ha portato con sé indicibili motivi di sofferenza, ma anche necessità di adattamento, del darsi, come possibile, da fare in mille modi pur di non perdere mai la speranza in un futuro migliore e la fiducia nel divino.
Un romanzo al femminile. Quanto le donne hanno dato alla società e alla storia italiana?
Esprimo il mio orgoglio di essere donna… Tutti sappiamo benissimo che le donne sono le più esposte nelle difficili contingenze della vita. E, tuttavia, pur essendo da sempre , le più penalizzate dai momenti bui come quelli contemplati dalla ferocia delle guerre, hanno, ovunque, continuato ad essere il pilastro che ha retto, attraverso il sostegno della loro volontà indomita, la lotta per la sopravvivenza, l’eroica protezione della prole, lo straordinario coraggio, perché anche la società tutta reggesse al crollo definitivo di ogni speranza.
Come definirebbe questo romanzo?
“Primavera di bellezza” è, come già scritto nella sinossi del libro, un romanzo corale che ruota intorno alla protagonista principale e a tutto il contesto che, nel complesso, costituisce la sua vita, in un periodo tragico che la sua generazione ha vissuto, cercando con forza e determinazione di uscirne nel miglior modo possibile.
Cosa è rimasto a suo parere dell’Italia fascista? Cosa della cultura militaresca?
Non vorrei entrare in un polemizzare politico. Il Fascismo, per un ventennio, ha avuto il controllo del popolo italiano, che l’ha seguito e perfino osannato. Ogni dittatura è ,però, sempre e comunque, violenza. Qualche rigurgito nostalgico di quel periodo è restato nel mondo, ma penso non possa avere più credito da parte del popolo italiano, ormai aduso ad ogni libertà, anche se queste, spesso, non sa gestire sufficientemente e in modo positivo.
In riferimento a quanto è restato della cultura militaresca, che dire? Da vari anni, ormai, è stata abolita la leva militare obbligatoria per i giovani maschi, ma da altrettanti anni, nella scelta volontaria di una vera e propria vita professionale militarizzata, sono entrate a far parte anche le donne, tante ed arruolate in ogni corpo militare: donne, per lo più colte e con gradi superiori e, spesso, perfino con incarichi di comando, in Italia e all’Estero – Si deve aggiungere che, anche in questo difficile e delicatissimo impegno professionale, le donne sono perfettamente all’altezza di ogni situazione. Questa specifica cultura militaresca è quella che, in realtà, onora tutti noi Italiani e mi ha emozionata nel vederla rappresentata, quest’anno, nella sfilata del 2 Giugno, trasmessa dalla TV.
Cosa insegna questo romanzo, sopratutto?
Il romanzo non ha, certo, velleità didattiche. Racconta una storia di distruzioni e di degrado, tipica di ogni guerra che, come affermo, può anche arricchire i facinorosi e i disonesti, ma porta alla maggior parte della gente solo rovina , sofferenze, morte.
E’ uno scritto a cavallo tra realtà e fantasia, ma comunque sempre verosimile. Cosa l’ha sorpresa di più scrivendo Primavera di bellezza, la parte reale o quella fantastica?
Mi ha sicuramente coinvolta la parte reale del romanzo che, piuttosto fedelmente, ho riportato, in uno con i necessari accenni storici. Il poco concesso alla fantasia l’ho ritenuto indispensabile per l’economia del racconto e per addolcirne la lettura, secondo il noto insegnamento di Orazio che raccomandava di offrire al lettore di un’opera eventuali ammonimenti ma anche piacevolezze.
Cosa desidera resti al lettore di questo libro? Desidererei che al lettore restasse il ricordo di una buona lettura e qualche consapevolezza in più di come , al tempo del romanzo e al di là del periodo bellico, si svolgeva, in linea di massima, la vita personale e familiare italiana, quanto si rispettassero alcuni importanti valori che, in seguito, si sono perduti.
Un pensiero per i nostri tempi difficili…
Per questi nostri tempi difficili, non saprei veramente cosa suggerire, perché possano essere più vivibili. C’è in giro tanto apparente progresso, ma anche tanta sicura aspirazione ad una esistenza più serena. Io non posso che pensare al futuro dei giovani, ai loro bisogni reali; penso agli adolescenti che, per la maggior parte, si nutrono di futilità, che vivono alla giornata, senza un sicuro progetto di vita. Penso, soprattutto, ai piccoli , vere vittime di questi tempi difficili. Vorrei che essi fossero meglio tutelati, preservati da tante brutture e dal pericolo di crescere privi della fiducia nel prossimo e, perfino, nei propri genitori. E’ questo il pericolo che incombe: gravissimo.
C’è qualcos’altro che vorrebbe aggiungere?
Aggiungo solo un grazie sentito a te, sempre prodigo a favore della cultura e a tutti coloro che mi onoreranno, leggendo il mio romanzo (spero con piacere ).
Maria Teresa Savino.
PRIMAVERA DI BELLEZZA è disponibile in alcune librerie di San Severo e nelle maggiori librerie e siti on line.
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